Su Anobii qualche anno fa scrivevo una piccola
recensione su Città di Carta, copio le esatte parole con cui ho cominciato il
mio commento:
“Margo… …
senti a me.. potevi salutare e andartene.
Ecco come poteva essere il
libro semplificando le cose.
M_ Q io parto e non tornerò più, magari ci sentiremo.
M_ Q io parto e non tornerò più, magari ci sentiremo.
Q_ Ok Margo, ti ho amato
dalle elementari.
M_ Si forse anch’io, ma
preferivo ignorarti e aiutarti in silenzio perché dai, sei una piccola
vergogna. Per aiutarti ti lascio un posto segreto che ti aiuterà a maturare.
Q_ Bene Margo, grazie..
allora alla prossima. FINE .”
Come potete capire il libro non mi ha fatto per nulla
impazzire, scrittura leggera, alla Green, con una storia interessante non posso
dire il contrario ma i personaggi principali erano poco emozionanti. Quentin è
stato egocentrico per tutto il libro, propinando la sua ossessione per Margo ai
poveri suoi amici, Ben e Radar.
Non parliamo di Margo, che ho odiato dalle prime
pagine, per com’era lei o per il modo in cui ne parlava Q non saprei dirvelo.
L’unica cosa positiva del racconto è il viaggio per
ritrovare l’irritante ragazza, che i tre più l’amica di Margo, Lacey,
intraprendono.
Il film non si è discosto più di tanto dal libro il
che mi fa piacere, ma è un film veramente triste, un esperto di cinema si
metterebbe le mani nei capelli e non saprebbe dove cominciare a criticarlo. Il
doppiaggio italiano buttato li, tanto per fare un doppiaggio, le voci tutte
simili.
Una vera delusione cinematografica allora, direte.. e
invece NO.
Ho sorriso tantissimo, anche alla parte iniziale, dove
Margo e Quentin vanno a vendicarsi del tradimento che ha subito lei. La colonna
sonora mi è piaciuta subito e anche Margo stessa mi è risultata più simpatica
qui nel film che nel libro.
Gli amici di Q, Ben e Radar erano come li avevo
immaginati; Ben però, sembrava un ragazzino delle medie piuttosto che un
diciottenne in procinto di andare al college.
Mi sono divertita per tutto il film, e il cameo di
Ansel Elgort che tenta di rimorchiare Lacey è IMPAGABILE. Veramente magnifico.
Devo dire che anche un profano dei libri di Green
avrebbe capito che sono film fatti dalle stesse persone. Oltre all’attore
protagonista, lo smalto blu e le all stars di Margo come quelle di Hazel, la
voce italiana della doppiatrice sempre quella di Hazel, cosa che ho stra
adorato, dettagli ma che gli sceneggiatori non avevano proprio voglia di
cambiare ho pensato.
Non è uno di quei film che ti rimangono impressi, però
mi ha fatto piacere per le poche volte che succede sia chiaro, vedere una
trasposizione fatta bene, e che ha migliorato il libro.
Il mio voto è
Perché nonostante tutto io ho riso e non posso non
ammetterlo.
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